Introduzione
Il 2025 si è aperto con una vera e propria tempesta normativa: il Decreto Sicurezza ha di fatto criminalizzato la cannabis light, cancellando anni di sviluppo agricolo ed economico. Ma la partita è tutt’altro che chiusa: il settore ha reagito compatto e oggi si giocano mosse decisive davanti al TAR, nelle aule parlamentari e a livello europeo.
Vediamo tutti gli aggiornamenti pratici e tecnici da conoscere.
Ricorso al TAR: la battaglia legale è iniziata
Poche settimane dopo l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza, le principali associazioni del settore hanno presentato un ricorso al TAR, chiedendo:
Tempistiche
Il TAR dovrà pronunciarsi sulla sospensiva entro 21 giorni dalla presentazione.
Un'accoglienza della sospensiva potrebbe bloccare temporaneamente il divieto sulle infiorescenze, salvando molte aziende.
Possibili scenari
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Sospensiva accolta: si sospende il divieto, si riaprono spazi per lavorare legalmente.
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Sospensiva respinta: il decreto continua a produrre effetti fino al giudizio di merito.
Le mosse parlamentari: emendamenti in discussione
Parallelamente, in Parlamento si stanno muovendo diversi fronti politici:
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+Europa, Verdi, alcuni gruppi PD e M5S hanno proposto emendamenti per salvare le infiorescenze a basso THC.
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Si discute la possibilità di una legge di conversione o un decreto correttivo.
Obiettivi delle modifiche
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Escludere le infiorescenze non psicoattive dal Testo Unico sugli stupefacenti.
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Riconoscere la coltivazione e commercializzazione legale per fini ornamentali, cosmetici e alimentari.
Incontri istituzionali: il settore non si arrende
Le associazioni di categoria sono state protagoniste di:
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Incontri con membri delle Commissioni Agricoltura e Giustizia.
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Confronti tecnici con rappresentanti dei Ministeri competenti.
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Audizioni pubbliche per evidenziare l’impatto economico e occupazionale della stretta normativa.
Il messaggio è chiaro: salvare migliaia di posti di lavoro e tutelare una filiera agricola emergente.
Gli effetti concreti: sequestri e incertezze
Purtroppo, in molte città italiane si registrano già:
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Sequestri di infiorescenze in negozi e magazzini.
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Prime denunce a carico di commercianti e coltivatori.
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Chiusure improvvise di attività che lavoravano principalmente sulle infiorescenze.
Come si stanno adattando le aziende
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Passaggio a prodotti derivati da semi di canapa (alimenti, cosmetici).
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Ritiro dal mercato di tutte le infiorescenze.
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Riorganizzazione legale e commerciale.
Il caso della fiera Indica Sativa Trade: un simbolo di resistenza
Nonostante il Decreto, l'11-13 aprile si è svolta a Bologna la storica fiera Indica Sativa Trade:
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Partecipazione ridotta, ma determinata.
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Stand focalizzati su semi, cosmetica, tecnologia agricola.
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Workshop legali per spiegare i rischi e le nuove strategie di sopravvivenza.
Un evento che ha dimostrato la resilienza e la voglia di lottare della filiera.
Il confronto europeo: Italia sempre più isolata
Mentre l’Italia chiude:
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Germania: legalizzazione della cannabis ricreativa avviata.
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Svizzera: sperimentazioni federali sulla cannabis light.
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Repubblica Ceca: verso la depenalizzazione totale della cannabis a basso THC.
Il rischio è che l’Italia si isoli economicamente e culturalmente all'interno dell'Unione Europea, tagliandosi fuori da un mercato agricolo e farmaceutico in piena espansione.
Cosa possono fare oggi gli operatori
Azioni immediate consigliate:
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Eliminare tutte le infiorescenze e derivati non consentiti.
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Etichettare correttamente prodotti cosmetici, tessili, alimentari.
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Cercare consulenza legale specializzata.
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Partecipare ad azioni collettive, ricorsi, petizioni.
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Seguire con attenzione gli sviluppi giudiziari e politici.
Conclusione: una battaglia ancora aperta
Il Decreto Sicurezza rappresenta un duro colpo, ma la battaglia non è persa.
La reazione compatta del settore, il ricorso al TAR, le pressioni parlamentari e il contesto europeo possono ancora cambiare le carte in tavola.
Il futuro della cannabis light in Italia si gioca adesso.
Restare informati, organizzati e visibili è fondamentale.
FAQ - Aggiornamenti sulla Cannabis Light
Il TAR ha già deciso sulla sospensiva?
No, la decisione è attesa nelle prossime settimane.
Posso ancora vendere cosmetici a base di canapa?
Sì, se derivati da semi o autorizzati secondo la normativa vigente.
Il divieto riguarda anche la coltivazione per uso ornamentale?
Sì, a meno che non sia svolta da operatori professionali in forma controllata.
Ci saranno altre modifiche legislative?
Possibile: sono in discussione emendamenti e decreti correttivi in Parlamento.
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