Cannabis Light: Aggiornamenti sul Decreto Sicurezza 2025, Ricorso al TAR e Prospettive Future

 

Introduzione

Il 2025 si è aperto con una vera e propria tempesta normativa: il Decreto Sicurezza ha di fatto criminalizzato la cannabis light, cancellando anni di sviluppo agricolo ed economico. Ma la partita è tutt’altro che chiusa: il settore ha reagito compatto e oggi si giocano mosse decisive davanti al TAR, nelle aule parlamentari e a livello europeo.

Vediamo tutti gli aggiornamenti pratici e tecnici da conoscere.

Ricorso al TAR: la battaglia legale è iniziata

Poche settimane dopo l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza, le principali associazioni del settore hanno presentato un ricorso al TAR, chiedendo:

  • L'annullamento dell'art. 18 del Decreto.

  • La sospensiva immediata dell’efficacia delle nuove norme.

Tempistiche

Il TAR dovrà pronunciarsi sulla sospensiva entro 21 giorni dalla presentazione.
Un'accoglienza della sospensiva potrebbe bloccare temporaneamente il divieto sulle infiorescenze, salvando molte aziende.

Possibili scenari

  • Sospensiva accolta: si sospende il divieto, si riaprono spazi per lavorare legalmente.

  • Sospensiva respinta: il decreto continua a produrre effetti fino al giudizio di merito.

Le mosse parlamentari: emendamenti in discussione

Parallelamente, in Parlamento si stanno muovendo diversi fronti politici:

  • +Europa, Verdi, alcuni gruppi PD e M5S hanno proposto emendamenti per salvare le infiorescenze a basso THC.

  • Si discute la possibilità di una legge di conversione o un decreto correttivo.

Obiettivi delle modifiche

  • Escludere le infiorescenze non psicoattive dal Testo Unico sugli stupefacenti.

  • Riconoscere la coltivazione e commercializzazione legale per fini ornamentali, cosmetici e alimentari.

Incontri istituzionali: il settore non si arrende

Le associazioni di categoria sono state protagoniste di:

  • Incontri con membri delle Commissioni Agricoltura e Giustizia.

  • Confronti tecnici con rappresentanti dei Ministeri competenti.

  • Audizioni pubbliche per evidenziare l’impatto economico e occupazionale della stretta normativa.

Il messaggio è chiaro: salvare migliaia di posti di lavoro e tutelare una filiera agricola emergente.

Gli effetti concreti: sequestri e incertezze

Purtroppo, in molte città italiane si registrano già:

  • Sequestri di infiorescenze in negozi e magazzini.

  • Prime denunce a carico di commercianti e coltivatori.

  • Chiusure improvvise di attività che lavoravano principalmente sulle infiorescenze.

Come si stanno adattando le aziende

  • Passaggio a prodotti derivati da semi di canapa (alimenti, cosmetici).

  • Ritiro dal mercato di tutte le infiorescenze.

  • Riorganizzazione legale e commerciale.

Il caso della fiera Indica Sativa Trade: un simbolo di resistenza

Nonostante il Decreto, l'11-13 aprile si è svolta a Bologna la storica fiera Indica Sativa Trade:

  • Partecipazione ridotta, ma determinata.

  • Stand focalizzati su semi, cosmetica, tecnologia agricola.

  • Workshop legali per spiegare i rischi e le nuove strategie di sopravvivenza.

Un evento che ha dimostrato la resilienza e la voglia di lottare della filiera.

Il confronto europeo: Italia sempre più isolata

Mentre l’Italia chiude:

  • Germania: legalizzazione della cannabis ricreativa avviata.

  • Svizzera: sperimentazioni federali sulla cannabis light.

  • Repubblica Ceca: verso la depenalizzazione totale della cannabis a basso THC.

Il rischio è che l’Italia si isoli economicamente e culturalmente all'interno dell'Unione Europea, tagliandosi fuori da un mercato agricolo e farmaceutico in piena espansione.

Cosa possono fare oggi gli operatori

Azioni immediate consigliate:

  • Eliminare tutte le infiorescenze e derivati non consentiti.

  • Etichettare correttamente prodotti cosmetici, tessili, alimentari.

  • Cercare consulenza legale specializzata.

  • Partecipare ad azioni collettive, ricorsi, petizioni.

  • Seguire con attenzione gli sviluppi giudiziari e politici.

Conclusione: una battaglia ancora aperta

Il Decreto Sicurezza rappresenta un duro colpo, ma la battaglia non è persa.
La reazione compatta del settore, il ricorso al TAR, le pressioni parlamentari e il contesto europeo possono ancora cambiare le carte in tavola.

Il futuro della cannabis light in Italia si gioca adesso.
Restare informati, organizzati e visibili è fondamentale.

FAQ - Aggiornamenti sulla Cannabis Light

Il TAR ha già deciso sulla sospensiva?
No, la decisione è attesa nelle prossime settimane.

Posso ancora vendere cosmetici a base di canapa?
Sì, se derivati da semi o autorizzati secondo la normativa vigente.

Il divieto riguarda anche la coltivazione per uso ornamentale?
Sì, a meno che non sia svolta da operatori professionali in forma controllata.

Ci saranno altre modifiche legislative?
Possibile: sono in discussione emendamenti e decreti correttivi in Parlamento.



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